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Buongiorno e Buon Anno, vorrei aggiungere I moduli di retroazione al mio plastico, dato che i moduli di solito hanno diversi ingressi, si puo usare un modulo per gestire magari un anello completo, ma sulla racchetta di ritorno dove ho il modulo Lenz che gestisce in automatico l'inversione come lo collego? Un modulo deve essere dedicato esclusivamente alla racchetta?
Il plastico naturalmente e tutto in digitale.
Grazie

Ciao puoi usare un mio modulo di retroazione ad ingresso singolo s1 loconet al costo di 18€

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Ma no, è molto semplice.
Se ti serve solo quella retroazione potresti prendere un S1 di DCCWorld e inserire questo modulo di retroazione tra l'inversore e il binario (entrambi i fili - con un filo che passa attraverso il modulo).
Se invece, oltre alla tratta della racchetta, hai altre tratte da monitorare, puoi prendere il modulo LOC-A110 di *, che ha 8 tratte, separate però 2 a 2 (cioè 4 sezioni). Con questo modulo usi una delle 4 sezioni per la racchetta (sempre dopo l'inversore) e usi le altre 3 sezioni per altre tratte sul tracciato normale.

Ecco, Nuccio mi ha preceduto mentre scrivevo e ti ha suggerito la mia prima opzione.

Beh può usate anche i miei s4 o s2 se ha bisogno di più ingressi E a differenza di altre soluzioni proposte in questo topic sono una soluzione professionale,

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Entrambe le soluzioni suggerite sono, diciamo, professionali con la separazione galvanica tra le tratte monitorate e la restante parte elettronica del modulo.

Senialas ha scritto:Entrambe le soluzioni suggerite sono, diciamo, professionali con la separazione galvanica tra le tratte monitorate e la restante parte elettronica del modulo.

Se una soluzione basata su Arduino gioco forza Non è professionale

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L'uso di un processore usato "anche" da Arduino non de-professionalizzano il prodotto. Anzi semmai il fatto che venga usato da milioni di persone mi conforta parecchio.
Il punto fondamentale è che entrambe le soluzioni funzionano molto bene. Questo mi basta.

Senialas ha scritto:L'uso di un processore usato "anche" da Arduino non de-professionalizzano il prodotto. Anzi semmai il fatto che venga usato da milioni di persone mi conforta parecchio.
Il punto fondamentale è che entrambe le soluzioni funzionano molto bene. Questo mi basta.

L'uso di un processore spropositato per l'uso che se ne deve fare è una chiara evidenza che ci sia ben altro a girare sotto per l'appunto il runtime di Arduino ... infatti tra l'altro altro progetto loconet dello stesso soggeto USA PIC .
Un professionista non si sognerebbe mai soluzione del genere perchè manterrebbe un unico "cuore" stabile da riutilizzare più volte....
Ricordo il alvoro che faccio ben visibile a tutti : https://www.linkedin.com/in/epifanio-raneri-806a1446
Smascherare i "programmatori Arduino in sede di colloquio" era una delle mie attività nel precedente lavoro.

Roberto, non nominare Arduino (e derivati) in presenza di Nuccio!


Buon Anno a tutti, arduinisti e non

Smascherare i "programmatori Arduino in sede di colloquio" era una delle mie attività nel precedente lavoro.

Ma davvero bocciavi chi mostrava simpatie per Arduino ???? eppure è nato da quelle parti...

antogar ha scritto:

Smascherare i "programmatori Arduino in sede di colloquio" era una delle mie attività nel precedente lavoro.

Ma davvero bocciavi chi mostrava simpatie per Arduino ???? eppure è nato da quelle parti...

Assolutamente no, infatti non critico lo strumento ma l'abuso dello stesso per intendersi: saper cucinare con i "4 salti in padella" non vuol dire essere uno chef. 1 su 10 passava ma, ma nel nostro mondo modellistico l "1" non l'ho mai visto.

Di fondo io valuto solo se fa quello che mi serve, se funziona e se vale quello che pago.
Nel caso suddetto posso garantire (sono in funzione sul mio plastico) che entrambe le soluzioni funzionano molto bene, come ho detto. Quindi per me sono valide entrambe (Arduino o Microcippino poco importa).

Senialas ha scritto:Di fondo io valuto solo se fa quello che mi serve, se funziona e se vale quello che pago.

L'esempio dello chef che cucina con i 4 salti in padella direi che è calzante ...non è una soluzione professionale

Qui concordo con Nuccio, dire che si sa usare i sistemi digitali e programmare perchè si sa usrare arduino è come pretendere di abbattere una quercia con il seghetto da traforo.
Spudoratamente, arduino permette di fare cose funzionanti, ma devi suddividerle in tanti pezzi singoli e non collegati tra di loro se non in modo inutilmente complicato, in particolare l'hardware, mentre nel mondo professionale o semi professionale le soluzioni sono completamente diverse.
L'unico vantaggio di arduino e consimili è di non dove sottostare a licenze e brevetti, quindi può costare poco.
Piuttosto che arduino è meglio tante apparecchiature dedicate utilizzanti PIC.
Il vero affronto ai tecnici è l'impiego a scuola, quando escono e arrivano nei luoghi di lavoro devono imparare tutto nuovamente da zero, a smascherarli i vuole poco, basta mettergli davanti un minimo quadro elettrico con un PLC e un terminale e vedere lo sguardo imbarazzato o di stupore, se poi gli apri un qualsiasi schema di cablaggio elettrico o/e elettronico cadono come le pere mature.

Buddace ha scritto:

Senialas ha scritto:Di fondo io valuto solo se fa quello che mi serve, se funziona e se vale quello che pago.

L'esempio dello chef che cucina con i 4 salti in padella direi che è calzante ...non è una soluzione professionale

Concordo con l' esempio, ma tutto è da valutare nel contesto: i 4 salti in padella servono per una cena veloce o in un ristorante stellato? stiamo parlando di plastici casalinghi da 3-4 metri quadrati o impianti adatti ad un pubblico che paga il biglietto ?
la domanda è: qual è il confine fra le applicazioni che modellisticamente definite "professionali" ?

Arduino è un'eccellente piattaforma per fare esperimenti, cimentarsi nella programmazione e fare esperienze nel pilotare piccole periferiche a scopo didattico, ergo per chi GIOCA a casa con i trenini ritengo sia un'applicazione più che valida... ma è un'opinione del tutto personale.