il ritorno del cappio giusto per....

Discussioni inerenti l'esecizio, l'installazione e la gestione di sistemi digitali per il modellismo ferroviario.

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Bigboy
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il ritorno del cappio giusto per....

#1 Messaggio da Bigboy »

La realizzazione del cappio di ritorno poi alla fine fine mi si è rivelata ovvero per come io in analogico la desideravo altro non sarebbe stato che un applicazione di relè (4) strategicamente posti all’interno dello zero che appunto attraverso un incrocio all’inglese e 4 deviatoi obbligava il convoglio ad un percorso ad “otto”. Quindi il convoglio attraversando l’incrocio entrava in zona isolata apposta e con un pedale interno alla fungo azionava il relè invertendo la polarità .
Un dubbio non da poco (e non risolto) mi ha però poi bloccato definitivamente. Cosa significava un tratto isolato lungo quanto il convoglio? In altre parole per azionare il pedale, tutto il convoglio doveva essere transitato nella zona isolata? Nessuna ruota di questo doveva trovarsi al di là  dell’isolamento, vero? Scrivo questo perché non sono riuscito ad immaginarmi praticamente come questo sarebbe avvenuto. Perciò pensavo come avrei fatto non solo con un convoglio illuminato ma anche per es. ad una multi trazione. Così questo mi è bastato per bloccare questa realizzazione e sospirare di rassegnazione.
Pazienza mi sono detto. Per fortuna che faccio femodellismo bislacco. Così in pochissimo tempo ho smantellato i binari RR di quel tracciato e l’ho rifatto coi Marklin K in alternata.
Problema (se tale poteva definirsi…) risolto.
Per la verità  come il video mostrerebbe qualcosa di diverso dall’otto classico perché mi sono spinto poco oltre imbordellando di più il tracciato che originariamente aveva al centro un solo incrocio inglese RR elettrico. Invece coi Marklin (tutti poi generazione 1968/78 quindi seccamente corti…) sono riuscito a metterne due: Quindi il treno per passare da un punto all’latro dello zero impegna due incroci tra loro ravvicinati e che determinano un transito poco agevole del veicolo stesso.
Non so quanto il video lasci intendere ma il collaudo che ho fatto è nel mio stile frequente e direi coerente poi col mio modo do fare tracciati in HO.
Assenza di logica, esasperazione, border line, rischio deragliamenti, binari forzati e spesso mal giuntati, interventi/modifiche sul binario sovente molto “dure”, cablaggi disordinati e quindi spesso ci sono vuoti di tensione (figurati poi in digitale…) ecc.
Una cosa però stavolta mi è riuscita. Un collaudo molto forte ovvero ho messo sui binari gli unici veicoli che ad onta di tutte le possibili logiche, forse pure quelle del buon senso , sono riusciti, assieme, in una bislacca qradrotrazione e per molte volte, ad impegnare non solo i deviatoi d’ingresso con le controcurve ma i due incroci inglesi ravvicinatissimi e con un struttura tale che altri veicoli anche da soli sarebbero deragliati.
Se non è chiaro un tracciato simile con mezzi poi di quelle caratteristiche sarebbe stato (almeno per le mie capacità ) impensabile con Oskar, ViTrains, RR, Fleischmann, Lima, Big Models, Roco, Acme e via di seguito.
Queste righe non sono uno spot ma gira e volta gli unici che si prestavano ad una tortura simile erano (e rimangono forse…) i Marklin.
Solo qualche numero. Le controcurve d’uscita sullo zero, quindi dopo l’attraversamento dei due incroci inglesi hanno un raggio di 290 mm o definite sul catalogo di “raggio industriale”, le macchine impegnate sono quattro e pesano ciascuna non meno di 300 gr sviluppando una lunghezza complessiva di 110 cm, gli assi complessivi di questo “convoglio” sono almeno una 80ntina e infine i motori in tensione sono appunto quattro. Preciso che il collaudo è stato fatto volutamente con alimentazione analogica. Quindi, io penso in condizioni di tensione ancora più difficili.
Io treno, tu treni, egli trena, noi treniamo , voi trenate, essi trenano. Pure in digitale, vabbà¹!

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