Cappi e triangoli

Discussioni inerenti l'esecizio, l'installazione e la gestione di sistemi digitali per il modellismo ferroviario.

Moderatore: Seba55

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tino
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Cappi e triangoli

#1 Messaggio da tino »

Ciao a tutti.
Premesso che sono abbastanza "nuovo" nel mondo digitale, sto costruendo un nuovo plastico e ho qualche dubbio su come gestire i vari corto che sono andato a creare con cappi e triangoli.
https://www.dropbox.com/s/a7gpzkz9c0lba ... t.jpg?dl=0
Immagine
https://www.dropbox.com/s/a7gpzkz9c0lba ... t.jpg?dl=0
Come mi consigliate di isolare e cosa devo mettere per gestire le situazioni di conflitto ?

Grazie a tutti, buona giornata,
Tino.

Zampa di Lepre
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Re: Cappi e triangoli

#2 Messaggio da Zampa di Lepre »

Intanto hai dimenticato di evidenziare il ponte della piattaforma girevole ...

Magari ho visto male (purtroppo le connessioni di binario in certe aree del tuo impianto non sono chiare nei disegni che hai allegato) ma mi sembra che qualche semplificazione o riorganizzazione possa essere necessaria.

Un maggior dettaglio di ciascuna zona che hai evidenziato sarebbe assai gradito ...

Il dubbio mi viene in quanto mi sembra che in certi casi i punti di passaggio tra il tracciato "standard" e le "zone invertibili" siano più dei canonici due (di solito una "entrata" e una "uscita").

Questa cosa è sicuramente fonte di complicazioni e di vincoli per l'esercizio perché, prendendo a riferimento una qualunque delle "zone invertibili" un solo treno per volta può varcare uno dei suoi confini pena il fallimento dei sistemi di inversione, siano questi a "rilevazione di corto" oppure a sensori di transito (a loro volta elettromeccanici, elettronici o controllati dal computer mediante sistemi di retroazione).

Nell'uso più frequente triangoli e cappi sono impianti assai semplici limitati all'armamento minimo indispensabile e di lunghezza adeguata per ospitare solamente il più lungo dei treni previsti ... ma nulla di più.

Nulla vieta di allungare il "cappio" (ad esempio) a dismisura e inserire sul percorso intere stazioni, scali, depositi purchè i punti di ingresso ed uscita siano ben definiti e controllabili ... e sia ben chiara la limitazione di impegnarli con un solo treno per volta.

Anche il sussistere di "cappi" che insistono su "triangoli" che derivano da "cappi" mi crea alcune perplessità ...

Per il momento ti saluto ...
Alessandro "Zampa di Lepre" Becchetti

"... e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo... come lacrime nella pioggia ..."

golfredo castelletto
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Re: Cappi e triangoli

#3 Messaggio da golfredo castelletto »

Nel forum trovi parecchio in merito .... prova a fare qualche ricerca ...

tino
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Re: Cappi e triangoli

#4 Messaggio da tino »

Grazie Zampa di Lepre per la risposta.
Zampa di Lepre ha scritto:Intanto hai dimenticato di evidenziare il ponte della piattaforma girevole ...
Sinceramente ignoravo fosse un contro, mi aspettavo un comportamento da piattaforma "anni 70", ovvero inversione della polarità oltre un certo angolo. (Ripeto, sono nuovo sul DCC!).
Magari ho visto male (purtroppo le connessioni di binario in certe aree del tuo impianto non sono chiare nei disegni che hai allegato) ma mi sembra che qualche semplificazione o riorganizzazione possa essere necessaria.

Un maggior dettaglio di ciascuna zona che hai evidenziato sarebbe assai gradito ...

Il dubbio mi viene in quanto mi sembra che in certi casi i punti di passaggio tra il tracciato "standard" e le "zone invertibili" siano più dei canonici due (di solito una "entrata" e una "uscita").
Dunque, posso girarti il tracciato come l'avrei ideato così si capisce un po' di più ed eventualmente posso modificarlo secondo le tue indicazioni.
Immagine
https://www.dropbox.com/s/amp5vfmkd01ap ... d.jpg?dl=0

Questa cosa è sicuramente fonte di complicazioni e di vincoli per l'esercizio perché, prendendo a riferimento una qualunque delle "zone invertibili" un solo treno per volta può varcare uno dei suoi confini pena il fallimento dei sistemi di inversione, siano questi a "rilevazione di corto" oppure a sensori di transito (a loro volta elettromeccanici, elettronici o controllati dal computer mediante sistemi di retroazione).

Nell'uso più frequente triangoli e cappi sono impianti assai semplici limitati all'armamento minimo indispensabile e di lunghezza adeguata per ospitare solamente il più lungo dei treni previsti ... ma nulla di più.

Nulla vieta di allungare il "cappio" (ad esempio) a dismisura e inserire sul percorso intere stazioni, scali, depositi purchè i punti di ingresso ed uscita siano ben definiti e controllabili ... e sia ben chiara la limitazione di impegnarli con un solo treno per volta.

Anche il sussistere di "cappi" che insistono su "triangoli" che derivano da "cappi" mi crea alcune perplessità ...

Per il momento ti saluto ...
In pratica, l'anello in alto a sinistra è un pezzo di linea trifase (la stazione è nascosta, il triangolo solo un raccordo per poter scambiare l'anfibia e qualche diesel tipo TEE Breda).
Il centro del plastico è una stazione a 7 binari, linea principale FS/SBB a doppio binario, con 2 stazioni nascoste per il ricover dei treni.
Poi vi sono 2 linee secondarie, una elettrica, l'altra diesel, entrambe a binario singolo con anello di ritorno e binario singolo per il ricover di automotrici e treni navetta.
In ultimo 2 pezzetti di linea a scartamento metrico e scartamento austriaco, me questi sono a se stanti e nonostante gli anelli di ritorno sono abbastanza semplici e soprattutto isolati.

Zampa di Lepre
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Re: Cappi e triangoli

#5 Messaggio da Zampa di Lepre »

La filosofia del digitale è anche quella di tenere tutti i modelli sotto tensione affinché possano avere le luci accese, emettere fumo e fare rumori ... anche sul ponte della piattaforma: per cui il binario è, di norma gestito tramite un sistema di inversione di polarità di solito elettronico.
Questo perché non è determinabile a priori con semplicità la polarità del binario affacciato su cui la loco uscirà. Per cui devi prevedere anche questo.

Il tracciato "nella sua magnificenza" purtroppo non è facilmente seguibile e quindi non mi riesce di darti delle dritte sicure.... però posso indicarti alcune linee guida:
1) cerca di tenere quanta più parte possibile del tracciato a polarità omogenea;
2) le interconnessioni tra zone di polarità diversa devono poter contenere con comodità il più lungo dei convogli che intendi far circolare in quel tratto;
3) se hai difficoltà ad ottemperare al punto 1 è, soprattutto, al punto 2 significa che devi semplificare: o rinunci ad alcune possibilità di esercizio oppure devi cercare di ottenerle in maniera diversa.

In pratica le zone subordinate all'inversione di polarità devono essere, come estensione e importanza dal punto di vista del tracciato, il più possibile ridotte: questo perché potenzialmente sono fonte di problemi e non c'è niente di peggio che dover interrompere la corsa di un treno (quando non di tutto il plastico) per un automatismo che non è scattato nel momento opportuno.

Un buon sistema è quello di ragionare per zone: ne estrapoli una dal contesto, ci rifletti sopra e quando l'hai "sistemata" passi alla successiva e poi alle interconnessione tra queste.

Se hai dubbi chiedi e se ne parla ... ma per primo devi ragionarci tu: solo tu sai cosa vuoi ottenere dall'impianto quindi solo tu puoi valutare l'impatto delle eventuali modifiche. Sarebbe superbia da parte mia indicarti delle modifiche senza sapere cosa hai in mente.

Per il momento "buon lavoro" e "buona pensata" :)
Alessandro "Zampa di Lepre" Becchetti

"... e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo... come lacrime nella pioggia ..."

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