Ehmmm ...
La tensione di alimentazione la definisce l'alimentatore, o il trasformatore, a seconda di CC o CA.
La corrente la assorbe, quindi richiede, il carico, l'alimentatore la può solo limitare con le sue protezioni.
Un alimentatore di potenza superiore a quella richiesta dal carico, eventualmente è sprecato, ma non sbagliato.
Va da se che la tensione massima di alimentazione di un carico non deve essere superiore a quella sua di targa.
roco 10761/10764 claudia cs
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Re: roco 10761/10764 claudia cs
Saluti
Marco Fornaciari
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Meglio essere folli per proprio conto, che saggio con le idee degli altri.
F.W. Nietzshe
Marco Fornaciari
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Re: roco 10761/10764 claudia cs
Marco grazie, ma aiutami a capire; facevo il medico e quindi....
Non so se ho ben compreso queste due frasi:
La tensione di alimentazione la definisce l'alimentatore, o il trasformatore, a seconda di CC o CA.
La corrente la assorbe, quindi richiede, il carico, l'alimentatore la può solo limitare con le sue protezioni.
La tensione di 20V in CC di un alimentatore da 60W di corrente per pc dovrebbe andare bene per la centrale ClaudiaCS (per la quale è prevista appunto una fonte a 20V DC 45W); che questo poi abbia una potenza superiore a quella richiesta non guasta, semmai, come dici tu, è sprecata, o non sfruttata, la Centrale non la richiede fino in fondo come carico.
Se la tensione fosse maggiore di 20V DC allora sì che si potrebbe avere un surriscaldamento della Centrale indipendentemente dalla corrente disponibile, che al limite potrebbe essere anche inferiore ai 45W richiesti.
Corretto?
Dalla guida della ClaudiaCS:
La centrale può esser alimentata sia con un trasformatore 14V AC 45VA o con un alimentatore in continua con tensione di uscita 20V DC 45W.
Sono ammessi valori di tensione superiori a quelli sopra citati. In questo caso va tenuto presente che maggiore sarà la tensione di alimentazione applicata maggiore sarà il surriscaldamento interno della centrale

Non so se ho ben compreso queste due frasi:
La tensione di alimentazione la definisce l'alimentatore, o il trasformatore, a seconda di CC o CA.
La corrente la assorbe, quindi richiede, il carico, l'alimentatore la può solo limitare con le sue protezioni.
La tensione di 20V in CC di un alimentatore da 60W di corrente per pc dovrebbe andare bene per la centrale ClaudiaCS (per la quale è prevista appunto una fonte a 20V DC 45W); che questo poi abbia una potenza superiore a quella richiesta non guasta, semmai, come dici tu, è sprecata, o non sfruttata, la Centrale non la richiede fino in fondo come carico.
Se la tensione fosse maggiore di 20V DC allora sì che si potrebbe avere un surriscaldamento della Centrale indipendentemente dalla corrente disponibile, che al limite potrebbe essere anche inferiore ai 45W richiesti.
Corretto?
Dalla guida della ClaudiaCS:
La centrale può esser alimentata sia con un trasformatore 14V AC 45VA o con un alimentatore in continua con tensione di uscita 20V DC 45W.
Sono ammessi valori di tensione superiori a quelli sopra citati. In questo caso va tenuto presente che maggiore sarà la tensione di alimentazione applicata maggiore sarà il surriscaldamento interno della centrale
Mauro Menini
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Re: roco 10761/10764 claudia cs
Mauro tutto giusto.
Il valore di tensione massima di alimentazione della ClaudiaCS deve dirlo Nuccio.
Se tanto mi da tanto direi 18 VAC e 24 VDC.
Quindi nel caso di alimentazione in AC un trasformatore da 45 VA per avere 2 A disponibili ci vuole.
La potenza dei trasformatori non si declina in Watt ma bensi in VoltAmper, per calcolare i Watt bisogna moltiplicare per il cos fi **: cioè il coseno dell'angolo di sfasamento tra tensione e corrente, che è stabilito dal carico, usare il valore vale solo per le lampadine a filamento e per l'asciuga capelli.
Nel caso a valle di un trasformatore monofase fino a 500 VA ci sia un ponte raddrizzatore per creare una tensione DC possiamo considerare come valore del cos fi 0,8-0,86
Esempio: trasformatore 45 VA cosf fi 0,86, quindi consederando anche il rendimento dell' 88 % abbiamo circa 35 W disponibili in DC, sarebbero qualche W in più ma dobbiamo considerae anche il rendimento dei circuiti dell'alimentatore DC interno alla ClaudiaCS.
Nel caso di tensione superiore a 14 VAC o 20 VDC il riscaldamento della centralina c'è, ma evenualmente con una ventola si riduce il problema, i veri problemi sono altri:
- i componenti interni sono sottoposti ad una tensione molto prossima alla loro massima
- la tensione che arriva ai binari è più alta di quella sopportabile dalle apparecchiature elettriche a bordo dei veicoli.
Normalmente quando dalla centralina, o dal booster, escono 16 V per la scala H0 siamo nei giusti valori, poi se il plastico è esteso come binari conviene suddividere l'alimentazione in più zone con relativi booster:
- si evitano fastidiose cadute di tensione
- in caso di problemi va fuori servizio solo una zona
- anzi sarebbe sempre buona cosa alimentare i binari tramite un booster, in modo da preservare la centralina da problemi a lei esterni.
**
In corrente alternata tensione e frequenza non sono fase, ma sono sfasate di un angolo dettato delle caratteristiche delle apparecchiature alimentate, ovvero dal tipo di carico, qui una spiegazione riassuntiva
https://it.wikipedia.org/wiki/Fattore_di_potenza
Poi per andare oltre la meteria diventa "pesa" anche per gli elettrotecnici: le variabili in gioco sono veramente tante e tutte condizionate dalle condizioni ambientali.
Il valore di tensione massima di alimentazione della ClaudiaCS deve dirlo Nuccio.
Se tanto mi da tanto direi 18 VAC e 24 VDC.
Quindi nel caso di alimentazione in AC un trasformatore da 45 VA per avere 2 A disponibili ci vuole.
La potenza dei trasformatori non si declina in Watt ma bensi in VoltAmper, per calcolare i Watt bisogna moltiplicare per il cos fi **: cioè il coseno dell'angolo di sfasamento tra tensione e corrente, che è stabilito dal carico, usare il valore vale solo per le lampadine a filamento e per l'asciuga capelli.
Nel caso a valle di un trasformatore monofase fino a 500 VA ci sia un ponte raddrizzatore per creare una tensione DC possiamo considerare come valore del cos fi 0,8-0,86
Esempio: trasformatore 45 VA cosf fi 0,86, quindi consederando anche il rendimento dell' 88 % abbiamo circa 35 W disponibili in DC, sarebbero qualche W in più ma dobbiamo considerae anche il rendimento dei circuiti dell'alimentatore DC interno alla ClaudiaCS.
Nel caso di tensione superiore a 14 VAC o 20 VDC il riscaldamento della centralina c'è, ma evenualmente con una ventola si riduce il problema, i veri problemi sono altri:
- i componenti interni sono sottoposti ad una tensione molto prossima alla loro massima
- la tensione che arriva ai binari è più alta di quella sopportabile dalle apparecchiature elettriche a bordo dei veicoli.
Normalmente quando dalla centralina, o dal booster, escono 16 V per la scala H0 siamo nei giusti valori, poi se il plastico è esteso come binari conviene suddividere l'alimentazione in più zone con relativi booster:
- si evitano fastidiose cadute di tensione
- in caso di problemi va fuori servizio solo una zona
- anzi sarebbe sempre buona cosa alimentare i binari tramite un booster, in modo da preservare la centralina da problemi a lei esterni.
**
In corrente alternata tensione e frequenza non sono fase, ma sono sfasate di un angolo dettato delle caratteristiche delle apparecchiature alimentate, ovvero dal tipo di carico, qui una spiegazione riassuntiva
https://it.wikipedia.org/wiki/Fattore_di_potenza
Poi per andare oltre la meteria diventa "pesa" anche per gli elettrotecnici: le variabili in gioco sono veramente tante e tutte condizionate dalle condizioni ambientali.
Saluti
Marco Fornaciari
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Re: roco 10761/10764 claudia cs
Perfetto. Ho parlato di alimentatore per PC. Da 20 volt in continua e 60 watt perché ce l ho già e non mi serve per altro. Solo risparmio e niente ricerche
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