Plastico "4 Regioni" - Arcamodellismo Torino(14 giugno 2006) |
Un esempio di plastico sociale modulare nato analogico e cresciuto digitale. |
Il plastico |
Il plastico (ancora in costruzione) riproduce una ferrovia secondaria inserita in un tipico scenario italiano al confine fra quattro ipotetiche Regioni. |
Si compone di 19 sezioni (moduli) di cui 15 con riproduzione del paesaggio e 4 di servizio. Attualmente sono stati completati 7 moduli che riproducono un impianto della Pianura Padana Ferrarese con alcune zone collinari adiacenti, oltre a 4 moduli di servizio. Sono in costruzione avanzata sezioni della zona industriale/portuale. |
Il plastico è nato per funzionare con alimentazione tradizionale (corrente continua) mediante un complesso circuito che tramite sezionamenti, interruttori e tre alimentatori permetterebbe solo la circolazione di tre convogli in modo indipendente. |
Nonostante l'impegno e la competenza dei soci nella realizzazione dell'impianto elettrico il gran numero di sezionamenti unito all'impossibilità di montare e provare "ante mostra" il plastico, generavano sovente malfunzionamenti di vario tipo limitando la circolazione dei treni. |
In occasione della Manifestazione Modellistica "Fossano Hobby Model Expo
2004" è stato deciso di voltare pagina e passare ad un sistema di
alimentazione digitale, per la sola trazione (ovviamente con protocollo DCC
NMRA) mantenendo analogici scambi e segnali.
Il passaggio al digitale non richiede alcuna modifica dell'impianto elettrico esistente, al massimo si tratta di chiudere qualche sezionamento. |
La Trasformazione in digitale |
Grazie al dono di un socio, l'Arcamodellismo disponeva di un Lokmaus2. Tuttavia questa centrale mi pare inadatta all'utilizzo su un grande plastico come questo, per le già note limitazioni in programmazione, unite all'impossibilità di poter seguire i convogli lungo l'intero tragitto senza l'impiego di lunghi e scomodi cavi di prolunga per il palmare. |
Già da diverso tempo avevo realizzato lo zDCC (centrale digitale wireless) che nonostante qualche problema iniziale (dovuto ad un componente difettoso) avevo già testato con successo; mancava solo un proprio booster. In fretta e furia (grazie all'aiuto di Carlo Zamboni ideatore e progettista dello zDCC e di Marco Delbò) è stato "sistemato" alla svelta il Booster prototipo che era stato ideato e costruito dallo stesso Zamboni. |
Dopo la realizzazione ed un test "veloce" del booster insieme al ricevitore radio è stato "inscatolato" alla meglio per poter funzionare durante la manifestazione di Fossano. |
E le Locomotive ? |
E' stato deciso di digitalizzare cinque locomotive del parco Arcamodellismo: D341 Lima (Fiat e Breda), D445 Lima, ALn 556 Rivarossi e V216 Piko. Per le locomotive è stato scelto il decoder Zimo MX64 per le ben note qualità. |
Le varie CV (accelerazione, decelerazione, velocità massima, etc..) sono state regolate a dovere con il buon vecchio TBX, ricordo che lo zDCC per il momento non è in grado di programmare alcuna CV. Nota interessante: in analogico le D341 Lima alla massima velocità in curva, per via della forza centrifuga, sovente perdevano gli assi cardanici (con un conseguente rischio di rottura). Grazie alla diminuzione della velocità massima delle loco mediante CV (è stato impostato un valore pari a 120 nella CV 5) del decoder è stato risolto il problema. |
Gli indirizzi alle locomotive sono stati assegnati con il criterio delle due ultime cifre del modello macchina, e in caso questo fosse già occupato utilizzando il numero immediatamente superiore. Quindi per la D341 Fiat => 41 per la D341 Breda => 42 e così via. Per facilitare il riconoscimento delle loco da parte dei vari operatori che si sono alternati durante i tre giorni della fiera è stata stampata una tabella riepilogativa con tanto di foto. |
Fossano.... |
Alla prova dei fatti l'utilizzo del digitale ha avuto buon esito, anche per la semplicità
di cablaggio dell'alimentazione, che proprio sui plastici scomponibili di è enorme aiuto sia
nel montaggio che nell'affidabilità. Dopo l'avvio delle operazioni del Venerdì pomeriggio, con utilizzo del Lokmaus causa ultimi ritocchi allo zDCC, nella giornata di Sabato quest'ultimo ha funzionato con successo per più di dodici ore consecutive. |
I vari soci alternatisi alla conduzione dei treni hanno apprezzato sia l'intuitivita del
digitale, che l'estrema praticità dei controller senza cavi, che ha permesso loro di
passare dal lato del pubblico, al di quà del fondale, in modo da sincronizzare a vista incroci
e manovre. E' utile aggiungere che la possibilità di avere più motrici attive su ciascun
binario di stazione (senza dover rispettare sezionamenti) ha aggiunto molta flessibilità
all'esercizio. In serata, dopo la chiusura, per un controllo delle circuiterie interne ho verificato la temperatura dei componenti del booster che davano materialmente l'alimentazione al plastico: gelidi! Una temperatura elevata, oltre a essere indice di sovraccarico, in alcuni casi potrebbe essere sintomo di malfunzionamenti. |
Nella giornata di Domenica utilizzo intensivo e continuato dello zDCC, anche se nel pomeriggio
siamo di nuovo ricorsi al Lokmaus2. Infatti, a causa dei numerosi test eseguiti, si sono
scaricate le pile che alimentano i comandi wireless, rendendoli inutilizzabili. Questo inconveniente, dettato per lo più dall'inesperienza, non sminuisce l'ottima prova fornita dallo zDCC; del quale continua peraltro l'evoluzione, che può essere seguita su questo sito. |
Esercizio |
L'esercizio sul plastico digitale è abbastanza semplice. Il dirigente movimento predispone gli itinerari e tramite semafori funzionanti da il via libera ai treni. I macchinisti con il proprio palmare wireless, rispettano i segnali (ricordiamoci sempre che il digitale nasce per il controllo manuale a vista dei treni) seguono il proprio convoglio per tutto il tragitto. |
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