Realizziamo in casa un gancio digitale per la scala N. Nessuno vieta di sviluppare un sistema
simile anche per altre scale.
Attrezzi necessari:
Trapanino con punte da 0.5 e 1.5;
Stagno;
Cacciavite;
Nastro isolante;
una limetta;
colla ciano acrilica;
Manuale Decoder;
Pinze varie;
1 decoder Kuen N025 o equivalente con almeno 2 uscite funzioni;
1 motorino da vibrazione (recuperato da cellulare rotto);
filo di nylon da cucire;
guaina di filo elettrico o telefonico;
resistenze da ¼ W di valori diversi tra i 120 e 40 Ohm;
filo di rame smaltato da 0,1 mm;
2 diodi 1N4148 o equivalenti.
Si può fare ?
Da diversi anni ho il sogno di poter manovrare realmente i miei rotabili in stazione senza
riempire i tronchini di sgancia vagoni.
In diversi articoli ho letto di relais, usati per sganciare, nascosti in vagoni e locomotive
spaziose come le LIMA in H0 con motore G. Da lì ho preso spunto apportando alcune modifiche per
rendere il tutto compatibile con gli spazi N.
La soluzione del relais rimane valida ammesso di trovarne uno abbastanza piccolo nel frattempo ho
scelto di usare un motorino di un cellulare per tirare un sottile filo di Nylon da cucito
collegato al gancio davanti della mia BR 160.
Incominciamo
Il primo problema da risolvere, come sempre, è trovare il posto al motore: Il cofano anteriore
opportunamente adattato è sufficiente. Rimuovere il gancetto anteriore di bloccaggio rompendolo
con una pinza e poi rifinire con una limetta.
Praticare un foro da 1,5 mm (o meno a seconda della vite di cui si dispone) partendo dalla parte i
inferiore del telaio nell'asola che ospita gancio e relativa molla più o meno al centro. Il foro
perpendicolare al binario. Svasare con una punta più grande in modo che la testa della vite non
ingombri il vano gancio.
Mettere in posizione il cofano e con una mina segnare esattamente dove forare. Smontare e forare
il più possibile perpendicolare con una punta leggermente più piccola del diametro della vite.
Se si dispone di una filettatrice filettare il foro del cofano altrimenti avvitare la vite a
forza. L'alluminio è abbastanza tenero da adattarsi comunque. Limare ora sempre dal telaio di
alluminio la U che costituisce il porta lampada anteriore.
L'altro adattamento necessario riguarda il pezzo di plastica nero che costituisce il pianale della
locomotiva e i vari predellini, ringhiere e scalette.
Nella zona centrale anteriore c'e' un "ponte" in plastica che monta una lamella per la luce
anteriore. Eliminarlo completamente.
Al posto della U e del "ponte" sistemare 2 pezzi di plasticard da .5 incollati tra loro in modo
da costituire una superficie solidale e livellata con il pianale nero.
Un piccolo pezzo di biadesivo posto sopra il pasticard riceve il motore fissandolo senza essere
troppo rigido.
Inserire un piccolo pezzo di guaina di filo elettrico nel perno del motore. Legato intorno alla
guaina ci sarà uno degli estremi del filo di nylon assicurato anche da una goccia di colla.
Non resta che praticare il foro inclinato che conduce da sopra il gancio (3mm)fino al vano
motore. Forare il gancio e fare un altro nodo intorno con il filo di nylon.
E' consigliabile un'altra goccia di colla per fissare il nodo.
E' necessario che il filo non sia teso perché lo spunto del motorino è minimo, quindi
lasciargli anche pochi gradi di rotazione "libero" lo aiuta parecchio.
Ho sostituito la molla del gancio con una più robusta tale da tirare indietro il filo e far
tornare il gancio in posizione.
Test Meccanico
Applicando una tensione compresa tra i 1,3 e i 3,5 volt ai capi del motorino questi deve girare
e tirare il gancio senza particolare fatica. Togliendo tensione la molla deve riportare in
posizione il gancio. Per questo tipo di prove alcune pile in serie possono essere un buon modo
per ottenere le tre tensioni 1,5 3 e 4,5 V.
Questa fase è molto delicata e richiede che il filo di nylon scorra senza intoppi. Anche il
senso di rotazione del motorino e la "direzione" del nodino sul perno devono essere
"compatibili". Se è il caso sfilare la guaina dal perno del motore e reinserirla invertita.
Collegamenti
Occorre fa passare tre fili sottili smaltati nell'asola evidenziata in giallo unico passaggio
non a vista tra fronte e retro della macchina. Questi fili saranno saldati ai fili giallo,
bianco e blu del decoder.
Si intravedono i fili (che poi sono stati eliminati) di prova. Non utilizzare utensili aguzzi
e non praticare pieghe nette per non compromettere la smaltatura.
Il motorino funziona in corrente continua quindi andrebbe collegato tramite una resistenza
tra filo blu (e non nero) e un uscita funzione (giallo). Se il decoder non dispone di filo blu
(come la maggioranza dei decoder N è necessario sistemare due diodi (1N4148) nel cofano
posteriore della locomotiva collegandoli secondo lo schema. In alcuni decoder anche se non è
presente il filo blu è presente la piazzola per poterlo prelevare da decoder. Fare riferimento
al manuale del decoder.
Al fine di far lavorare il motorino a tensioni "abituali" per il DCC occorre porre in serie una
resistenza di adeguato valore. Il minimo è 30-40 Ohm ma è meglio iniziare con 150ohm e andare a
scendere da 12/W.
Teniamo presente che un decoder sull'uscita luci di solito ammette non più di 150mA e normalmente
sono dotati di protezione ad ogni modo i pochi istanti di attivazione non dovrebbero essere una
minaccia. A tale scopo ho programmato le uscite del decoder:
filo bianco luci sempre acceso indipendentemente dalla direzione (operazioni di manovra);
filo giallo comando a impulsi di qualche istante ripetuti in modo da non lasciare il motorino in
"stallo" (fermo a gancio tirato) per troppo tempo.
Ovviamente se il nostro decoder oltre alle uscite per le luci ha anche quelle per le funzioni siamo
liberi i collegare il motorino ad una di questa.
Risultato
Ecco il risultato dl nostro lavoro pronta a tirare tanti treni sul nostro plastico. (Animazione,
clicca per ingrandire)