Uso dei moduli di retroazione s88 con L'intellibox.

(16 marzo 2003)
Una grossa mancanza del DCC NMRA è la "sordità". Il protocollo digitale usato è studiato in modo che la centralina possa parlare con tutti i decoder (locomotive, accessori, ecc) che sono sempre in ascolto, ma questi non possono rispondere.
Uno degli elementi digitali sicuramente più sconosciuti è sicuramente il modulo di retroazione, o comunemente conosciuto come S88, che ha lo scopo di vincere la sordità dei sistemi digitali comuni.
 
Gli S88
Per capire meglio a cosa serve questo elemento dobbiamo osservare i sistemi analogici tradizionali dove per avere un controllo della circolazione si usano impulsi e segnali di vario tipo (sensori di binario, pedali, reed, infrarossi, ...) che vengono gestiti in maniera diretta, per cui necessitano di essere cablati da punto a punto oppure fino al quadro generale, creando le classiche matasse di fili.
Nel sistema digitale invece si utilizzano gli S88 per poter rendere questi segnali, appunto di retroazione del tracciato, in un formato utilizzabile dal sistema stesso.
Uno dei motivi che rende necessario questo elemento non è tanto la sua utilità, ma il fatto che molte volte non si ha modo di gestire i segnali di retroazione in modo adeguato.

Infatti molte centraline, soprattutto le entry-level (tipo Roco Lokmaus2), non prevedono affatto l'utilizzo di questo accessorio, oppure come in altri casi ne prevedono l'utilizzo ma non sfruttano a pieno le possibilità; ad esempio con l'Intellibox è possibile utilizzare questo sistema per tenere sotto controllo tratte di binario occupati (utile per stazioni nascoste), ma senza interpretare in alcun modo questi segnali.
I moduli di retroazione fanno da padrone se implementati in plastici automatizzati tramite l'utilizzo di centraline per il controllo degli itinerari, oppure dove vengono utilizzati software per pc. In questo caso tutti i dati che arrivano dal plastico vengono interpretati e gestiti tramite programmi preimpostati per dare alla circolazione dei treni il grado di sicurezza o di automazione che si vuole.
 
Cablaggi
I moduli di retroazione vanno collegati alla centrale in cascata. Infatti ogni modulo prevede un ingresso ed una uscita principale per creare così una catena continua. Inoltre ogni modulo prevede l'ingresso di 16 segnali, e un uscita comune che corrisponde al filo marrone convenzionale dei sistemi digitali.
In questi 16 ingressi faremo entrare il filo comune che proviene dai vari sistemi di controllo (pedali, reed, sensori di binario, ...); sfruttando però la sua caratteristica di comune con il filo marrone, ci permetterà di lavorare in definitiva con un unico filo.

I tipi di sensori che accettano i moduli s88.
 
Un esempio
Un esempio sull'utilizzo degli s88 con sensori ad assorbimento. Ogni tratta è sezionata su una sola rotaia; quella sezionata viene alimentata dall'intellibox mediante i sensori di assorbimento mentre l'altra è comune a tutto il plastico e viene alimentata normalmente.

Lo schema di collegamento.
 

L'applicazione pratica sul plastico di Daniele Pulcini.
 

Una visione d'insieme.
 
I moduli s88 presenti nelle foto sono stati realizzati usando i progetti (file ZIP) disponibili in questo sito.
 
Note conclusive
Dalle foto si capisce chiaramente come la gestione delle tratte in digitale complichi notevolmente i cablaggi. Una sistemazione ordinata in canaline può aiutare a rendere più "puliti" i nostri cablaggi.
 
 
Articolo realizzato in collaborazione con Daniele Pulcini e Lucio Dallan


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