N come digitale

(di Andrea Barella, 2003)

Sono sempre più numerosi i fermodellisti che si avvicinano con curiosità ma anche con scetticismo al digitale inteso come il controllo tramite centrale e decoder delle proprie locomotive.

Come al solito le "dicerie" sono numerosissime e per contro i testi o le fonti in genere sono poche.

Vediamo per quanto possibile in un campo così vasto di fare un po' di chiarezza.

Intanto diciamo che il concetto non è proprio nuovo, negli anni 70 alcuni studenti del MIT, avevano sfruttato il computer dell'università per cercare di controllare il loro plastico universitario (gran posto l'america non trovate).

Pochi anni dopo un ingegnere austriaco (attuale proprietario di Zimo) riempiva di diodi delle zattere su ruote (non erano proprio locomotive) e cercava di controllarle tramite un computer.

Ai giorni nostri si è arrivati a standardizzare un sistema che ha le seguenti caratteristiche. Un plastico viene alimentato tramite una centralina che oltre fornire all'impianto una corrente alternata a tensione costante (circa 14 volt) emette degli impulsi particolari, le locomotive sono dotate di un microprocessore che interposto tra la presa di corrente delle ruote e il motore riceve sia la corrente alternata (che trasforma in continua) che gli impulsi. I suddetti impulsi sono i realtà istruzioni che ogni microprocessore (d'ora in poi decodificatore o decoder) riconosce come a se indirizzati o meno, queste istruzioni "dicono" al decoder quanta corrente assorbire e quindi quanta indirizzare al motore con quale intensità e con quale polarità più una serie di altre istruzioni accessorie.

Così facendo è chiaro che ad esempio due locomotive poste una a fianco dell'altra ricevendo due istruzioni diverse si comportano in maniera molto diversa cosa impossibile con i soliti sistemi.

I vantaggi
Questo sistema presenta quindi alcuni vantaggi indubbi:
Viene meno la necessità dei così detti sezionamenti che consentivano di alimentare a fasi alterne varie parti del circuito, i quali erano arrivati a forme di virtuosismo eccelso, alcuni plastici consentivano operazioni molte realistiche al prezzo di un cablaggio veramente impressionanti, certo chi è un mago in quest'arte non lo apprezzerà ma ora anche gli ignoranti di elettrotecnica (come me) possono esagerare.

La corrente erogata all'impianto è sempre al massimo voltaggio, questo è un vantaggio non da poco, soprattutto nella Nostra scala dove la captazione è più incerta, dodici volt raggiungo meglio le ruote, ovvero "bucano" meglio sottili patine di sporco.

La marcia è più sotto il nostro controllo soprattutto alle basse velocità, quasi tutti i sistemi hanno un sistema di controllo molto sensibile che prevedo come minimo 14 ma più spesso 28 quando non 128 (!) gradi di velocità diverse.

La marcia delle loco è migliorata sia come progressione che come costanza, infatti in decoder provvede ad erogare una corrente si continua ma pulsante che eccita meglio il motore ed inoltre provvede ad "ammorbidire" i nostri eventualmente bruschi comandi simulando un volano di notevoli proporzioni. (la funzione ovviamente può essere da noi attivata o meno). Ovviamente i miglioramenti più marcati si otterranno proprio con quelle vecchie loco (Lima/RR) che avremo sempre sognato veder marciare come un Kato di ultima generazione.

Possiamo inoltre prevedere l'utilizzo di un controllo di tipo palmare (walk around) da collegare alla centralina (molte addirittura ormai non prevedono più le manopole sul blocco centrale) ed abbandonare la posizione a cui siamo abituati da anni ovvero dietro la plancia di comando/plancia dei trasformatori e vedere in nostri treni da una prospettiva nuova.

Ogni accessorio del plastico potrà essere controllato tramite la centralina collegandolo prima ad un decoder così detto per accessori, quindi scambi, semafori, luci e persino le luci sui convogli possono essere gestiti dalla centralina.

Vi immaginate un treno fermo in stazione, prima si accendono le luci delle carrozze, poi quelle della motrice i deviatoi si dispongono in corretto tracciato il segnale di protezione si dispone al verde e il convoglio parte mooolto lentamente fino a raggiungere la velocità da voi impostata, e il tutto sotto il vostro controllo, mentre il vostro amico con un altro controllo palmare collegato alla stessa centralina sta smistando il treno merci che è appena arrivato con manovre millimetriche.

Riassumendo il sistema digitale ci consente un controllo efficiente e veramente realistico dei nostri treni tramite un cablaggio elementare, al limite due fili, anche se non è del tutto vero e vi spiegherò perchè .

L'uso del computer
La prima persona ha cui ho chiesto una opinione sul digitale mi ha risposto "non mi interessa io i miei treni li voglio comandare, non voglio che un computer lo faccia al posto mio", una delle poche cose che ho imparato è che questo non è vero. Per assurdo gli automatismi sono più semplici con un sistema tradizionale.

Quasi tutte le centraline sono però predisposte per il collegamento ad un PC con il quale si può poi interagire.

Ad esempio ricreando il quadro sinottica del proprio tracciato sul monitor e poi comandare gli scambi con il mouse, realizzare itinerari e così via

Installare i decoder
Fate conto che i decoder più recenti hanno delle dimensioni molto ridotte. Quindi escludendo il Kof della Arnold (anche se c'è chi è riuscito ad installarvi un decoder egregiamente) mi sento di individuare pochi limiti alla possibilità di digitalizzazione di una loco, i negozi specializzati mi hanno garantito che con migliaia di decoder installati ormai non temono più nessuna sfida, al limite fresano un millimetro di zavorra. E poi fate conto che nei cataloghi di Fleischmann, Minitrix, Kato, ma anche i nostri Fratix e Tibidabo sono sempre più numerose le loco predisposte.

Superato il problema dello spazio l'unica difficoltà è il cablaggio del decoder ma tenete conto che gli ultimi modelli adottano una "spina" standard (norme NEM) a cui è possibile connettere il decoder (plug and play), è quindi possibile digitalizzare e de-digitalizzare (a chi può servire? Le loco digitali funzionano anche su impianti tradizionali) una loco in pochi secondi.

Il costo
Problema diffuso in tutti i campi del nostro hobby. Molti dicono "è caro". Io non so giudicare, quindi vi do un po' di prezzi e poi fate voi.

Spesa per l'apparato controllo composto dagli elementi base: centralina, trasformatore, e apparato di controllo (tastierina / controllo palmare). La cifra è diversissima si passa dai €90 del sistema Roco Lokmaus2 o del Lenz Compact, passando per i €400 dell'Intellibox Modeltreno, poco di più per gli start set Digitrax (controlli wireless, SLURP!), fino ai più dei €1000 per lo Zimo (a detta di molti il top dei top).

Spesa per le loco dai €20 ai €30 per i decoder. Chi sono si fida e vuole farsi installare i decoder da uno specialista, aggiunga circa €12 per il montaggio. Quindi se siete capaci a tenere in mano il saldatore la spesa non supera quasi mai i €30.

Vi racconto per curiosità la mia ricetta che è stata improntata al massimo risparmio possibile perchè non ero sicuro se mi sarebbe piaciuto il digitale.

Nel 2002 ho acquistato il sistema Roco Lokmaus2 usato in Germania per €80, due decoder tramite internet (Lenz LE010XF con controllo di carico) per €65 mi sono armato di pazienza e saldatore ed ho digitalizzato la E402B di Fratix (facile) e la 220 ROCO (molto facile). Dal 2002 ad oggi ho installato altri decoder in molte altre loco e ora sono un bambino felice e uso solo locomotive digitali, e non vedo l'ora di mettere assieme la pecunia per comprare altri decoder.

Un caro amico ha preferito prendere lo start set Fleischmann, che ha pagato circa €400, la centralina è l'Intellibox con il marchio Fleischmann serigrafato sopra e quindi ottima, e in più ha già uno stupendo intercity digitale.

Quale sistema scegliere?
...O, almeno, questo è stato il dubbio che mi ha accompagnato prima del grande passo; ho cercato di informarmi e sono giunto a questa conclusione: non c'è una risposta uguale per tutti. Sappiate solo che la standardizzazione sta portando una piena compatibilità tra tutti i sistemi. E' quindi possibile scegliere la centralina di una marca e decoder di un'altra per far funzionare le locomotive di una terza marca, quindi massima flessibilità e "modularità"; compro una centralina economica, due decoder e provo, poi tra qualche hanno passerò ad una centralina sofisticata, tenendomi tutte le loco e così via.

Vi consiglio quindi solo di controllare se il sistema che state per scegliere sia NMRA compatibile, quindi escluderei FMZ (Fleischmann) o Selectrix (Trix), e poi valutate il vostro rapporto costo/opportunità.

Io non conosco tutti i sistemi ma posso individuare tre fasce:

Bassa: Arnold Comander9 / Roco LokMaus2
Tutte le funzioni base, basso numero di loco controllabili contemporaneamente, limiti nella gestione dell'impianto (instradamenti) e nella programmazione delle CV.

Media: Intellibox, Digitrax
Ottimo rapporto qualità prezzo tutte le funzioni, controllo di un numero virtualmente illimitato di loco e accessori (9999). Facilità di connessione ad un PC per il controllo via computer, controlli senza fili, assistenza post vendita di elevatissima qualità, multiprotocollo.

Alta: Zimo
Prezzo top, funzioni futuristiche, regolazione della tensione di erogazione della centralina, decoder che comunicano alla centralina, ad esempio la loro posizione, o il loro stato. Controller palmare con throttle lineare e sensibilissimo, con la mano lo si impugna mentre con il pollice si può manovrare, mentre l'altra mano è libera.

Autocostruita.
Su internet sono disponibili molti schemi di sistemi digitali completi da autocostruirsi. Quasi tutti sono validi quanto i sistemi commerciali di fascia media (alcuni richiedono un computer per il funzionamento) con 50-100€ al massimo è quindi possibile realizzare un sistema digitale molto valido.

Articolo realizzato da Andrea Barella.

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