Ancora sulle "racchette" di ritorno
Moderatore: Seba55
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Ancora sulle "racchette" di ritorno
Ho notato molti topic sulle "racchette" o "cappi" di ritorno (penso si riferiscano al binario che si richiude su sè stesso mediante uno scambio).
Davvero è necessario un qualcosa per gestirlo in DCC?
Anche nel mio plastico in progetto da una parte vi è questa disposizione dei binari (con due binari di ricovero e un tronchino per navetta o elettromotrice)
Io non ho previsto dispositivi particolari per collegare le rotaie del cappio all'esterno, solo un relè che, a seconda di come lo scambio è disposto, collega alla coppia di rotaie "in ingresso" la coppia di rotaie "in uscita" interessata al transito. (per "ingresso" intendo la parte prima degli aghi, per "uscita" quella dopo il cuore).
Sbaglio qualcosa?
Preciso che l'alimentazione in DCC (ma anche nel progetto analogico originale era lo stesso) arriva dalla linea, non dal cappio.
Davvero è necessario un qualcosa per gestirlo in DCC?
Anche nel mio plastico in progetto da una parte vi è questa disposizione dei binari (con due binari di ricovero e un tronchino per navetta o elettromotrice)
Io non ho previsto dispositivi particolari per collegare le rotaie del cappio all'esterno, solo un relè che, a seconda di come lo scambio è disposto, collega alla coppia di rotaie "in ingresso" la coppia di rotaie "in uscita" interessata al transito. (per "ingresso" intendo la parte prima degli aghi, per "uscita" quella dopo il cuore).
Sbaglio qualcosa?
Preciso che l'alimentazione in DCC (ma anche nel progetto analogico originale era lo stesso) arriva dalla linea, non dal cappio.
Paulus Tergestinus Experimentator
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no va benissimo anche così il risultato è lo stesso.
il modulo è necessario quando hai più di un ingresso di cui sicuramente uno invertito rispetto all'altro. Non che non si possa fare lo stesso a relais ma certo devi tenere conto di dove entra il treno e tenerti pronto a commutare prima di uscire o metti dei sensori che ti dicano quando il treno è tutto dentro, commuti, esci. diciamo che quando la tratta non è un semplice entra-esci per girare le loco ma una vera e propria tratta di linea, il modulo rende l'operazione molto più immediata. personalmente non mi dispiace neanche avere l'automatismo che su una racchetta sente che il treno sta per uscire e commuta il deviatoio.
il modulo è necessario quando hai più di un ingresso di cui sicuramente uno invertito rispetto all'altro. Non che non si possa fare lo stesso a relais ma certo devi tenere conto di dove entra il treno e tenerti pronto a commutare prima di uscire o metti dei sensori che ti dicano quando il treno è tutto dentro, commuti, esci. diciamo che quando la tratta non è un semplice entra-esci per girare le loco ma una vera e propria tratta di linea, il modulo rende l'operazione molto più immediata. personalmente non mi dispiace neanche avere l'automatismo che su una racchetta sente che il treno sta per uscire e commuta il deviatoio.
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Io non ho ben capito ....ma di una cosa sono certo ...in analogico il funzionamento non è lo stesso che in digitale , perchè mentre in digitale la corrente che viene invertita dal relè è quella interna al cappio , in analogico è la tratta di linea che viene invertita ....
questo a meno che in digitale nno mettiamo il circuito d'inversione collegato all'intero plastico e la corrente fissa ad un tratto del cappio....
Andrea
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IN Analogico serve una zona neutra.
essa prende corrente tramite diodi dal resto della racchetta.
Il treno entra con alimentazione in avanti, percorre parte della racchetta e si ferma nella zona neutra.
Quando inverti la direzione dell' alimentazione, tramite il trasformatore, il treno riparte in avanti (per se stesso ), ma cosi facendo completa la racchetta ed esce in direzione opposta a quella di ingresso.
In Digitale è la stessa cosa, solo che a gestire questo "gioco" c'è un circuitino della LENZ. per tè operatore il treno va sempre in avanti e non devi fare nulla. ((( il circuitino LENZ alimenta la zona neutra della racchetta ))) .
Spero di essere stato esaustivo
Ciao
essa prende corrente tramite diodi dal resto della racchetta.
Il treno entra con alimentazione in avanti, percorre parte della racchetta e si ferma nella zona neutra.
Quando inverti la direzione dell' alimentazione, tramite il trasformatore, il treno riparte in avanti (per se stesso ), ma cosi facendo completa la racchetta ed esce in direzione opposta a quella di ingresso.
In Digitale è la stessa cosa, solo che a gestire questo "gioco" c'è un circuitino della LENZ. per tè operatore il treno va sempre in avanti e non devi fare nulla. ((( il circuitino LENZ alimenta la zona neutra della racchetta ))) .
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ci riesce invertendo sulla manopola del trasformatore ....nessuno ha detto che fare così in analogico sia un metodo sano perchè comunque richiede una fermata, l'inversione di polarità e la ripartenza a manopola inverita...di certo però funge tranquillamente in dcc..il treno entra e quando è completamente dentro viene girato lo scambio provocando l'inversione di polarità entro cappio ....il treno continua a procedere marcia avanti ed esce....that's all
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Mi pare di aver sollevato un gran polverone... per nulla.
Comunque ho fatto la prova in analogico: alimentando da fuori il cappio, il relè collegato allo scambio ha invertito la polarità (di fatto avviene questo) quando lo scambio si è spostato (ho usato per far prima un motore "a nucleo tuffante") e quando ho ridato corrente all'inverso il treno è ripartito a marcia avanti.
Credo che in DCC non occorra nemmeno dare la marcia al contrario...
Non mi avete sentito per parecchio perchè avevo problemi col provider.


Comunque ho fatto la prova in analogico: alimentando da fuori il cappio, il relè collegato allo scambio ha invertito la polarità (di fatto avviene questo) quando lo scambio si è spostato (ho usato per far prima un motore "a nucleo tuffante") e quando ho ridato corrente all'inverso il treno è ripartito a marcia avanti.
Credo che in DCC non occorra nemmeno dare la marcia al contrario...
Non mi avete sentito per parecchio perchè avevo problemi col provider.

Paulus Tergestinus Experimentator